================================================================================ ---------------------[ BFi13-dev - file 07 - 20/08/2004 ]----------------------- ================================================================================ -[ DiSCLAiMER ]----------------------------------------------------------------- Tutto il materiale contenuto in BFi ha fini esclusivamente informativi ed educativi. Gli autori di BFi non si riterranno in alcun modo responsabili per danni perpetrati a cose o persone causati dall'uso di codice, programmi, informazioni, tecniche contenuti all'interno della rivista. BFi e' libero e autonomo mezzo di espressione; come noi autori siamo liberi di scrivere BFi, tu sei libero di continuare a leggere oppure di fermarti qui. Pertanto, se ti ritieni offeso dai temi trattati e/o dal modo in cui lo sono, * interrompi immediatamente la lettura e cancella questi file dal tuo computer * . 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E' difficile per me, confuso come sono, al Poetry Hacklab, in questo momento, tra gente che testa schede, che configura il nostro server "commercialista", chi pulisce il giardino col decespugliatore... insomma, e' difficile scavare nei ricordi, ma faro' comunque uno sforzo. Per raccontarvi un po' di quello che e' il FreakNet MediaLab, che in fondo e' un pezzo della mia vita. Per farlo usero' una macchina del tempo, saltando in avanti, altrimenti parlerei per ore. Da piccolo mostrai un'attitudine, che scoprii piu' tardi essere un dono di famiglia: smontare le cose. Appena un giocattolo mi veniva regalato, la prima cosa che DOVEVO fare, era smontarlo, per vedere cosa c'era dentro, capire PERCHE' funzionava in un certo modo; piu' tardi cominciai a modificare i miei giocattoli, perche' dovevano funzionare come dicevo io. E cosi', le piste polistil a 12 volt anziche' 5, le macchine della pista a sei ruote, i motorini elettrici potenziati e tante altre cose, nei primissimi anni '70 di cui ricordo veramente poco. I miei genitori ed i miei fratelli sopportavano tranquillamente le mie distruzioni, o ricostruzioni. Mia madre sopporto' anche le ranocchie nella vasca da bagno, ma questa e' un'altra storia. Macchina del tempo. Via. La mia mente corre ai primi anni '70. Mio fratello, non ricordo come, si fece arrivare dagli Stati Uniti un Kit di montaggio per... un APPLE ][. Lo monto', saldando i componenti eccetera, dentro un case metallico a forma di APPLE ][. Modifico' un televisore B/N per adattarvi un modulatore TV, sempre autocostruito, dell'APPLE ][. E fu primo amore: scrissi qualcosa sulla tastiera. ] CIAO ?SYNTAX ERROR Fu vero amore. Fino ad allora la mia passione era la chimica. Da quel giorno questo cambio'. Misi le mani, pregando mio fratello Giorgio, sull'APPLE ][. Imparai cose, da solo, lessi manuali in inglese, giocai tantissimo (NORAD, HI RES SOCCER, ed altri). Ho ancora quei dischetti, con foglietti densi di appunti di assembly che, oggi, mi sembrano geroglifici incomprensibili. Ah, gli scherzi del tempo! :) Poi mio fratello, alla fine mi regalo' un computer. Un VERO COMPUTER, TUTTO PER ME. Un CALCOLATORE ELETTRONICO! La mia mente sognava, attraverso i cartoni animati giapponesi, dove computer intelligenti dialogavano con Captain Harlock o con il Grande Mazinga. E cosi' volevo codare una immensa BASE DATI in cui inserire tutte le mie conoscenze di chimica, fisica, con cui risolvere equazioni, fare ricerche, calcolare orbite astronomiche, memorizzare dati, testi, indirizzi. Volevo codare Internet; purtroppo il mio calcolatore elettronico era solo un Sinclair ZX-81 con 1K di memoria RAM :) Salto temporale ora, tra Commodore VIC20, Commodore 64, primi anni '80 credo. Mio fratello (sempre lui!) mi porto' alla TELE HI FI, una software house di Siracusa, dove c'erano computer che non avevo MAI VISTO. Ricordo come fosse ora: c'era una macchina, un TRIUMPH ADLER, enorme, a fosfori ambra, connesso ad una macchina ALPHATRONIC CP/M con un cavo; sul Triumph scorreva un listato basic e... questo stesso listato compariva sull'Alphatronic! Un computer stava PROGRAMMANDO un altro computer ! :) Mi sedetti davanti ad un computer mai visto prima; mio fratello arrivo' con un pacco di manuali e mi disse pressapoco "studia questi: entro una settimana devi farmi un programma grafico di istogrammi, che disegni i diagrammi a barre dei dati che inserisco, scalando automaticamente gli assi x ed y ecc. ecc... se non lo fai entro una settimana, qui non ti ci porto piu'". Inutile dire che feci quel programma, e che leggerlo oggi mi fa *SBELLICARE* dalle risate (RUN al centro del listato, GOSUB che non RETURNano mai, SALTI e CLEAR ovunque, ahaha). Altro salto temporale. Alla soft house (dove nel frattempo sono diventato un allegro intruso) compare un accoppiatore acustico per Olivetti M20. Convinco il boss a prestarmelo per 3 GIORNI. Lo porto a casa, lo collego al mio computer di allora (un clone PC IBM) costruendo un cavetto adattatore con fili di rame di doppino telefonico ed effettuo collegamenti a BBS AMERICANE, con un cronometro: 5 minuti al giorno. Divoro quel poco di rete, e via. Restituisco l'accoppiatore acustico; la febbre delle connessioni in rete non mi lascera' mai; ancora conservo quel primo cavo di adattamento come una reliquia. Macchina del tempo. Ora ho un modem a 1200 baud, siamo a meta' anni '80 circa, sono utente registrato su Fido Sic Potenza, su DEEJAY TV BBS, e su altre. Forse ho gia' un account su Agora' Telematica, non ricordo bene :) Comunque, un utente di Potenza mi segnala che esiste una BBS a SIRACUSA. FOLLIA! Chiamo, mi registro ad Arkimede BBS. Passa il tempo, conosco utenti, il sysop. E' un bel gruppo. Vengo invitato ad una riunione presso la BBS. Corro come un dannato per arrivarci; la riunione si svolge nel retrobottega di una software house dove, ad un angolo, un programmatore cinquantenne codava COBOL su NASTRI per una macchina di cui ricordo solo le dimensioni ENORMI, i componenti DISCRETI, i TERMINALI ed il rumore INFERNALE. E' una svolta; questi nuovi amici parlano di rete, di accessi, di itapac, di tante altre cose. Si aprono le porte della percezione. Da qui e' la discesa in rete. X25, Itapac, Bitnet, The Bix, Sprintnet, Compuserve, The Well, MCLINK, Agora' Telematica, e tante altre belle cose di cui preferisco, per incolumita' personale, non parlare :) Salto temporale. Universita' di catania, 1988. Dipartimento di Ingegneria, VAX 11/780. Convinco il sysadmin a darmi un accesso, a me, studente di primo anno, insieme ai tesisti. Una sera proviamo pure "internet", mi mostra sulla console del vax una connessione a qualcuna delle universita' europee allora collegate. Impazzisco letteralmente. Piu' tardi, sgamo la pw di root, mi creo un account sul vax, che mi rimarra' per mesi. Il sysadmin cerco' di beccarmi diverse volte, ma non mi collegai mai alla sua presenza. Una notte entrai di nascosto nel laboratorio e lavorai dalla console del VAX. Era ENORME, ed il suo problema piu' frequente consisteva nel fatto che... i topi ne rosicchiavano i cavi :) Salto temporale. Sono di nuovo studente, a catania, circa 1993. Utente Fidonet, non faccio che lamentarmi delle regole censorie di quella meravigliosa rete (a rileggermi, certe volte, quasi non mi riconosco). Da differenze di vedute nasce la rete FreakNet in tecnologia Fido; i messaggi di fondazione ed alcuni retroscena sono nella sezione History del nostro sito (http://www.freaknet.org). La rete nasce anche come risposta al FidoBust, grave atto inquisitorio in cui 171 BBS vennero sequestrate e molti subirono ingiuste perquisizioni. Avviammo una collaborazione con la rivista antimafia I SICILIANI. Fu poco, forse potevamo fare di piu', ma almeno qualcosa fu fatto. Un caro amico, SYS64738, mi presto' un libro che subito dopo comprai. Hackers, di Steven Levy. Lo divorai. La febbre crebbe. L'idea di creare un laboratorio dove sperimentare si insinuo' in me come un tarlo, finche' decidemmo, io, BadProf, Bugs Bunny, Iron Eagle, e qualcun'altro che forse la mia memoria maledetta non ricorda, chiedemmo ed ottenemmo una stanza dal Centro Sociale Auro di Catania. E fu quello l'inizio del FreakNet MediaLab. Nascemmo come laboratorio di smanettoni, per sperimentare, giocare e farci i cazzi nostri; dopo poco, cominciammo a fare "informazione": prendemmo un PC 286 IBM, installammo un dos qualsiasi, e lo programmammo per mostrare a schermo, all'accensione, un semplice bollettino formato testo, da scorrere con le freccette; il pc fu piazzato sotto, nel baretto del centro sociale, e veniva aggiornato ogni 2 o 3 giorni via dischetto, con messaggi interessanti, notizie dalla rete od altro. In qualche maniera quello fu il primo accesso pubblico alla rete da noi offerto. Passa il tempo, arrivano alcune vecchie macchine. Un olivetti 386 con 40 mega di hard disk e 4 mb di ram diventa il nostro PRIMO SERVER LINUX. Creiamo le prime utenze su quel nodo che chiamammo MIR, e che ancora e' al medialab, funzionante :) Da questo all'offrire account a chiunque, il passo fu breve. La gente veniva a chiederci di usare i computer, che intanto crescevano di numero; fu messa su una rete. Altre persone si aggregarono, un server migliore fu messo su, vennero offerti servizi, dapprima locali, poi, grazie ad una flat telefonica, su internet. Mettemmo su una BBS, spostando la storica "CATANIA 1 BBS" da noi, la prima bbs siciliana attiva 24h/24. E cosi' avanti, creando una bella comunita', capace di muoversi nel campo tecnico e di far sentire, politicamente, la sua voce. Intanto la comunita' si espande, diventa globale, sorgono altri hacklab, si organizzano gli HackMeeting italiani e si partecipa a quelli esteri; nascono comunita', gruppi politici e gruppi tecnici; un mondo variegato di realta' che solo l'italia, forte della sua storia, poteva creare; una realta' differente, una "scena" diversa rispetto a quella americana, tedesca, e di altri paesi. Acqua ne e' passata sotto i ponti; molti sono venuti, molti se ne sono andati; ognuno ha trovato, nel freaknet, la sua strada. Molti di noi ora lavorano nel campo della sicurezza informatica; molti di noi hanno imparato un mestiere grazie al nostro laboratorio, ai nostri corsi, alla passione, alle ore, ai giorni spesi al medialab, sperimentando e vivendo la rete in tutte le sue forme, giocando ed inventando assieme. Tutto questo e' molto bello, e sta andando avanti. Nel frattempo e' nato il Poetry Hacklab, il FreakNet MediaLab ha una nuova sede presso l'ARCI di Catania, continua ad offrire servizi, ad aggregare persone (la AIX-NIGHT del martedi' sera e' frequentatissima), a tenere la posta elettronica di circa 450 utenti, offrendo accesso libero, come sempre, alla sua rete di macchine. Si organizzano corsi, workshop, seminari, ci si diverte. Si commettono anche molti errori, e molte cose potrebbero essere fatte meglio; potrebbero "rendere" di piu', potrebbero essere "diverse", in qualche modo migliori di come sono state. Ma siamo hackers. E' questo il nostro modo di fare. Potete odiarci, volerci bene, non capirci. Magari potete capire un pittore, che sta chiuso 4 giorni dentro una stanza a dipingere, perche' e' un "artista"; ma non capite noi, che stiamo 3 giorni davanti ad un computer, anche se siamo Artisti. Non fa nulla, ci siamo abituati; noi siamo quelli "strani". Continueremo per la nostra strada, come abbiamo sempre fatto. Personalmente io continuero' a camminare; ho ricevuto insegnamenti da tutti voi, che state leggendo questa magnifica rivista che alla scena ha dato e continuera' a dare tanto, il meglio, il massimo, in questo mondo digitale dove, oggi, tutti si improvvisano "h4ck3rz", dove i ragazzini si bruciano scaricando exploit e buttando giu' macchine senza alcuna consapevolezza. La consapevolezza. Quella cosa che, appunto, non si puo' insegnare; ognuno deve trovarla da se', sbagliando, provando, lungo un cammino che oggi sembra piu' facile di ieri ma in realta' e' piu' insidioso di allora, dove era chiaro che niente si poteva insegnare. Dovrei ringraziare tante, troppe persone, per cio' che mi hanno dato; i loro nomi sono nel mio cuore. Riuscite a leggere ? :) Ma due persone sento di dover ringraziare, in questo articolo, per cio' che da loro credo di aver imparato, anche se a dire il vero, sto ancora imparando, e non credo finiro' mai di imparare. In effetti, ho ricevuto il piu' grande insegnamento da mio fratello Giorgio, che in un certo senso non mi ha insegnato niente, impartendomi invece la cosa fondamentale: cioe' che ci sono cose che non si possono insegnare, e che sta a noi imparare da cio' che ci sta attorno (scusate i giochi di parole; e' un eufemismo per spiegare il concetto di "RTFM" :) E, allo stesso modo, ci sono cose che non e' possibile imparare: o le hai dentro, o non c'e' nulla da fare. Ma devo dire grazie anche a mio padre, che fino ad oggi non ha mai chiamato un elettricista, un idraulico o un muratore, per aggiustare qualcosa di rotto in casa; siamo sempre stati abituati a fare le cose da soli, in famiglia, a "metterci le mani dentro", di qualsiasi cosa si trattasse, pompe dell'acqua, impianti elettrici, frigoriferi, caldaie, stufe, frullatori, l'automobile e cosi' via. Hands on, ragazzi. E questo e' *hacking*. Quello 3l33t, con la E maiuscola. Ecco perche' dedico questo articolo proprio a mio padre, il piu' grande hacker che io abbia mai conosciuto. Guardatevi intorno ora. Imparate dalle piccole cose, finche' siete in tempo. Gabriele "Asbesto Molesto" Zaverio FreakNet MediaLab / Poetry Hacklab 17/7/2004 ================================================================================ ------------------------------------[ EOF ]------------------------------------- ================================================================================